Arresto cardiaco: braccialetto avverte atleta dell’infarto, video
Gli atleti sono l’emblema della salute, ma spesso nonostante i continui controlli cui sono sottoposti e il loro organismo allenato rischiano comunque problemi di cuore.
Le ultime novità che arrivano direttamente dalla Spagna spingono proprio in questa direzione e parlano di un’invenzione che certamente potrà essere una garanzia ulteriore di serenità per tutti gli atleti e per le loro società di appartenenza.
L’idea è merito di un progetto pensato da Hugo Alberto Ferrer dell’Università Jaume I di Castellò. E’ stato messo a punto un braccialetto hi-tech capace di scoprire se esistono alcune anomalie, anche piccole, del cuore. Anomalie che spesso costituiscono l’anticamera di un possibile arresto cardiaco. Situazione a rischio considerati gli sforzi cui gli atleti sottopongono il loro cuore.
Questo braccialetto è in grado di rivelare con un’ora di anticipo il possibile insorgere di un arresto cardiaco.
Secondo le ultime stime, in Italia sarebbero circa mille gli sportivi che muoiono durante una gara o subito dopo. Dati sconvolgenti se si pensa che si tratta di atleti di età inferiore ai 35 anni.
Ma questo braccialetto potrebbe essere un serio deterrente al doping, costituendo un valido alleato nei controlli. Si tratta infatti di un congegno capace si evidenziare l’uso di sostanze dopanti da parte dello sportivo che lo indossa.
Come funziona questo braccialetto? Nel momento in cui scopre le anomalie, di qualunque origine siano (dopanti o per malformazioni del cuore) il braccialetto invia segnali tramite il display visibile all’atleta stesso. L’altro segnale arriva ai medici dell’impianto sportivo, il terzo all’ospedale più vicino. In questo modo si può trattare la situazione nel miglior modo possibile.
Ferrer: “Una volta migliorati i prototipi, il braccialetto, il monitor e le antenne per la trasmissione dati non dovrebbero costare più di 20mila euro: meno dei 180mila euro necessari per fare controlli cardiovascolari a tappeto ogni settimana a una squadra di 25 calciatori professionisti”.
Nel calcio recentemente si sono verificati molti casi di arresto cardiaco o di problemi simili, fortunatamente non tutti sfociati in tragedia. L’ultimo e il più celebre è quello di Antonio Cassano, che l’inverno scorso dopo aver avuto un malore alla discesa dall’aereo, ha scoperto di avere una piccola patologia che ha reso necessario l’intervento chirurgico e la sospensione dell’attività per un anno circa.
Anche l’ex attaccante dell’Inter Kanu ha dovuto sottoporsi a intervento per porre rimedio ai suoi problemi cardiaci, e per il nigeriano lo stop all’attività è stata solo temporanea.
Meno fortunato il centrocampista spagnolo Antonio Puerta: il giocatore del Siviglia nel 2007 è stato colto in campo da numerosi arresti cardiaci ed è morto poche ore dopo per complicazioni. Chissà questo braccialetto avrebbe potuto salvare la vita anche a lui. Ecco il drammatico video del suo arresto cardiaco.